Il degrado delle facciate

Risolvere le problematiche del degrado delle facciate degli edifici, vuol dire prendere in considerazione diversi aspetti dell'intero edificio. Ogni costruzione ha caratteristiche differenti che dipendono dai materiali utilizzati, dal contesto e dalla destinazione d'uso dell'edificio, da cui scaturiscono differenti processi di degrado e ammaloramento.

I meccanismi del degrado possono essere così divisi in tre macrogruppi:

-FISICA: sollecitazioni da carico e dilatazione termica (quando i materiali hanno differenti coefficienti termici)

-CHIMICO-FISICA: depositi cristallini, acidi dell'inquinamento atmosferico, ossidazione, carbonatazione, solfatazione, ecc.

-BIOLOGICA: biodeteriogeni, muschi, licheni, presenza di vegetali, ecc.

Numerose morfologie di degrado sono dovute all'azione dell'acqua: penetra, crea fenomeni di dilavamento sui paramenti, crea condensazione interstiziale, variazioni termo-igrometriche, umidità di risalita capillare e umidità di infiltrazione.

Altre forme di degrado sono innescate dall'azione dell'acqua come il fenomeno delle efflorescenze, dello sviluppo di biodeteriogeni e di vegetazione, oltre ai fenomeni accidentali dovuti al malfunzionamento dei sistemi di smaltimento delle acque metereologiche e dei sistemi impermeabilizzanti.

I fattori da valutare nei rivestimenti esterni sono:

-ADESIONE INTONACO/SUPPORTO E COLORITURA/SUPPORTO

-ATTIDUDINE DELL'INTONACO A RICEVERE ULTERIORI FINITURE

-CONTROLLO DELLA SCABROSITA'

-ELASTICITA'

-PLANARITA'

-REGOLARITA'

ESEMPI DI DEGRADO:

PATINA BIOLOGICA

Strato sottile e omogeneo aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile perlopiù verde. E' costituita da microrganismi su cui possono aderire polveri, terriccio, ecc.